Per la presentazione alla stampa del film “Veleno” di Diego Olivares, nel cinema Modernissimo sono presenti il regista insieme con gli attori Luisa Ranieri, Salvatore Esposito, Miriam Candurro, Gennaro Di Colandrea, Marianna Robustelli e Nando Paone. Il film ha avuto riscontro positivo alla 74^ edizione della Mostra del cinema di Venezia e approda in 40 sale cinematografiche, “contro ogni più rosea aspettativa”, dice umilmente Olivares. “Veleno” è sorretto da un eterno dualismo tra veleno (della Terra ed interiore) e la possibilità di salvarsi: in mezzo ci sono le scelte che i vari personaggi fanno. “Si pensi al dualismo tra lupo e pecore – dice l’attore Nando Paone, che per la prima volta sullo schermo riveste il ruolo del cattivo – un lupo isolato non può nulla, sono i milioni di pecore che lo seguono a renderlo tale”.
Immancabile il tema della criminalità organizzata, principale artefice dell’attuale stato della Terra dei fuochi. “Spesso l’associazione mafiosa che ha fatto più vittime non sparava ma dirigeva”, dice Salvatore Esposito che nel film fa da tramite tra brava e cattiva gente. “Bisogna sottolineare l’assenza dello Stato”, continua Esposito, “pensate a quanto possono fare i politici, più di un film, per aiutare le persone”. Oltre ad essere un film- denuncia, Veleno racchiude anche l’amore per la propria terra e per i valori della famiglia, da sempre assai radicati nel nostro territorio. “Rosaria rappresenta la speranza ed il coraggio di tante donne che combattono ogni giorno”, dice Luisa Ranieri del suo personaggio. Il produttore Gaetano di Vaio è contento della distribuzione del film:” Sicuramente oltre alle 40 copie nelle sale che abbiamo ‘conquistato’ – spiega – ‘Veleno’ è stato prevenduto a Sky e a Rai Cinema. È stata preparata anche una versione da diffondere nelle scuole con piccolissimi tagli. Inoltre è stato l’unica opera italiana selezionata quest’anno al Busan Festival del sud-est asiatico”. Presente in sala anche Marzia Caccioppoli dell’associazione “Noi genitori di tutti”. Dopo la perdita di suo figlio, dice: “Vi chiedo da mamma di farvi promotori di questa causa affinché un giorno i nostri bambini non dovranno marciare con striscioni con Vogliamo vivere”. “Veleno” è portatore di un messaggio di speranza. “In una realtà in cui andarsene non è per forza segno di rinuncia e restare non è per forza segno di sconfitta – conclude il regista Olivares – bisogna tuttavia chiedersi: Cosa fare per sé stessi e per la terra in cui si è nati? Cosa fare per restare?”
Giulia Fornaro
Gisa Maiello