“Oggi tutti riconoscono parole come Ris, Dna, scena del crimine. Con la crime tv ci sentiamo tutti Sherlock Holmes”. A parlare è la criminologa Tonia Bardellino durante il suo seminario sulla “crime tv” al Master in Cinema e Televisione dell’Università Suor Orsola Benincasa. La Bardellino è insegnante di Sociologia Clinica e Sociologia della Devianza e Criminalità all’Università degli Studi di Roma La Sapienza. Nel 2016 è autrice del libro “Società fusa” in collaborazione con Alessandro Meluzzi. Con quest’ultimo, la Bardellino è consulente e ospite di numerosi programmi tv in materia di criminologia (Unomattina, La vita in diretta, Storie italiane).
“Esistono due tipi di crime tv – afferma – uno in cui la cronaca nera è trattata in modo tecnico e scientifico come ne ‘La vita in diretta’, l’altro in cui il livello emotivo è enfatizzato e ostentato come in ‘Pomeriggio cinque’”. Tonia Bardellino spiega che il pubblico, soprattutto con scolarizzazione medio-bassa, tende a preferire il secondo tipo di crime tv: perché riconosce l’aspetto emotivo e non sostanziale e culturale della parola.
“Il pubblico – continua la Bardellino – esige la spettacolarizzazione del dolore come avveniva nelle tragedie greche”. Il pubblico della crime tv tende sia a identificarsi nel dolore altrui sia, a livello inconscio, a trovare una rassicurazione sulla condizione della propria vita. Opinionisti ed autori devono allora sapere che “la televisione non è innocente, che purtroppo in essa c’è la continua ricerca del conflitto e che essa può influenzare un soggetto più fragile”.
Agli allievi del Master, la Bardellino consiglia di “seguire il proprio mestiere con scienza e coscienza: bisogna unire la conoscenza di quello che si fa e la passione per quello che si fa”. Seguendo questo consiglio della Bardellino, gli allievi del Master non correranno il rischio di cadere nell’errore comune di una connessione distorta tra comunicazione e mass media.
“Oggi tutti – conclude la Bardellino – possiedono una laurea. Il master fa la differenza: fornisce una specializzazione mediatica che permetterà a voi allievi di creare, una volta diventati autori tv, quella piacevolezza che la vita quotidiana, intrisa di solitudini latenti, spesso non riesce a garantire”.
Giulia Fornaro