Ospiti al Master in Cinema e Televisione Stefano Sarcinelli, attore e regista, e Paolo Mariconda, autore televisivo del fortunato programma televisivo di Rai 2 “Made in Sud”.
Stefano e Paolo improntano il loro incontro con i masteristi sulla realizzazione di un format attraverso le loro esperienze personali, dall’idea del format fino alla sua progettazione.
“Io sono un autodidatta. La formazione che ho accumulato – racconta Sarcinelli- è dovuta alla gavetta che ho fatto prima nel teatro al fianco di Nello Mascia, Mariano Rigillo e Annibale Ruccello, e poi in televisione. Definisco il mio approccio con la televisione “parateatrale”, quando realizzo uno spettacolo o penso ad un format, faccio sempre riferimento al teatro, alla commedia dell’arte, ai drammi shakespeariani. A differenza del teatro però, un autore televisivo ha molte più responsabilità e deve occuparsi di ogni singolo dettaglio.”
“Nel nostro caso – continua Paolo Mariconda – è importante anche individuare i criteri del passaggio da una comicità teatrale ad una comicità televisiva. Il primo passo è certamente la traduzione dei tempi del linguaggio. Ciò inevitabilmente spesso va ad inficiare sulla qualità della narrazione e comporta un racconto di immagini diverso. Se a teatro abbiamo una visione panoramica, in televisione abbiamo lo stacco televisivo che costruisce la gag stessa. Per questo motivo il lavoro autorale è fondamentale perché deve tener conto del pubblico di riferimento della trasmissione, che varia a seconda delle fasce orarie, e proporre un prodotto che funzioni. “
“Lo scopo principale – proseguono – è quello di trovare un’idea realizzabile facilmente e con costi convenienti. Il primo passo è entrare subito nel programma. Responsabilità dell’autore è quella di non lasciare mai nulla al caso e riuscire a mischiare diversi ingredienti che creano lo spettacolo e averne il controllo in ogni momento.”
Stefano Sarcinelli e Paolo Mariconda concludono l’incontro con una considerazione sul loro lavoro e i suoi valori legati ad esso. “Questo lavoro significa amore, andare sul palco anche quando non ci va di farlo, saper ripetere la stessa cosa più volte, ma soprattutto divertirsi. Del nostro lavoro sono cambiate le forme, le espressioni di linguaggio ma i meccanismi sono rimasti gli stessi. E’ necessario che ci sia sempre un rapporto di mutua creatività tra gli autori e gli interpreti affinché insieme realizzino un prodotto professionale e di qualità.”