Spesso si parla di crowdfunding come strumento per l’autoproduzione col sostegno della rete per realizzare film e progetti vari, eppure ci si dimentica di un altro mezzo innovativo che fa perno sempre sulla folla, sul “crowd” ovvero crowdsourcing.
Si tratta della realizzazione di un progetto di lavoro affidato a un gruppo indefinito di persone reclutate attraverso il web già utilizzata in America da registi del calibro di David Lynch e Ridley Scott.
Ha fatto tesoro di questa novità produttiva la regista napoletana Antonietta De Lillo, che all’ultimo Festival di Torino ha portato il nuovo film prodotto dalla sua casa di produzione MarechiaroFilm: OIDA (Oggi Insieme Domani Anche), un titolo programmatico per un’opera collettiva sui temi dell’amore e della separazione nell’Italia che cambia.
Il film partecipato nasce a dicembre 2010 da un’idea di Antonietta De Lillo e dal desiderio di trovare nuove forme di linguaggio per raccontare la realtà attraverso una molteplicità di storie e di sguardi.
Questo format produttivo e creativo è diventato il tratto più caratteristico dell’identità di MarechiaroFilm, trasformandola in una vera e propria factory che consente di costruire collaborazioni che durano nel tempo con i registi che hanno già partecipato.
Il film spazia dalle unioni omosessuali (il segmento Inchieste ha come sfondo il Gay Pride 2012 a Roma) al confronto tra i Filmini di Matrimonio di una volta e di oggi messi sotto la lente di un famoso fotografo napoletano. Ci sono i Fili invisibili che legano genitori e figli adottivi, e il divertente Materiali di Archivio, un montaggio alternato in bianco e nero che allude a un parallelo metaforico tra la passione degli italiani per le auto e le belle donne; senza dimenticare il corto animato Forbici della regista Maria Di Razza, già menzione speciale ai Nastri d’argento, su un triste caso di cronaca nera avvenuto a Palma Campania che è esempio di amore folle e malato di gelosia sfociato purtroppo in tragedia.
Nel decennale del suo film più famoso, Il Resto di Niente, la De Lillo dimostra un coraggio e una passione per l’innovazione cinematografica.
Renato Aiello