“Ma che ne vogliamo fare del cinema in Campania?” è il titolo della conferenza tenutasi giovedì 3 marzo presso il Riot Studio di Palazzo Marigliano di Napoli. Presentato alla stampa il documento elaborato e condiviso da più di 250 professionisti del settore per dare voce alle innumerevoli problematiche che registi, produttori, sceneggiatori, attori e operatori dei diversi ambiti cinematografici, affrontano da vari anni a questa parte.
“Siamo un settore, un comparto dell’economia di questa regione, che ha una sua forza, e i numeri che lo rappresentano sono innegabili e ben chiari anche a chi cerca di ignorarci. Il punto di forza del condividere il percorso può portare a nuove ragioni di riflessione e di scrittura di processi già avviati con la Regione Campania, per fissare la Legge che presenteremo e discuteremo oggi”. Sono queste le parole di apertura dell’ex-assessore alla cultura Antonella di Nocera, fondatrice della cooperativa Parallelo 41 produzioni – FilmaP che, insieme ad Antonio Borrelli e Giuseppe Colella, è tra i promotori del nuovo comitato regionale.
Ed è esattamente questo il punto focale della conferenza: dare vita al Comitato Legge Regionale sul Cinema in Campania (C.LE.R.C.C.) che ha come testo fondativo un documento, contenente le linee guida da seguire per riordinare il comparto e integrare i diversi settori esistenti. Così facendo, sarà possibile prevedere interventi indirizzati allo sviluppo e alla produzione, alla promozione della cultura audiovisiva, alla formazione di nuovi talenti, di nuove professionalità ed al rafforzamento del ruolo della Film Commission Regione Campania. E’ di primaria importanza, quindi, fondare un’associazione sul cinema in Campania che unisca i vari settori cinematografici e automaticamente i suoi operatori, per l’ottenimento di un fondo regionale sul cinema e l’audiovisivo che garantisca una possibilità di sviluppo per le realtà locali e per gli operatori esterni che desiderano produrre nella nostra regione.
“Lanciamo oggi, ufficialmente, il Comitato per una Legge Regionale sul Cinema in Campania – spiega Borrelli – e cercheremo di diffonderlo attraverso la parola e il web. La nostra idea è che si possa costruire uno strumento legislativo col quale investire sul cinema, dato che quest’ultimo crea indotto economico e crea cultura. Un esempio a cui ci siamo ispirati è quello del Fondo che si sta costruendo in Emilia Romagna, in cui si è deciso concordemente di convogliare sul cinema tutta una serie di risorse garantite dalla Comunità europea. Altre situazioni simili si sono sviluppate in Puglia che con un fondo di 7 milioni di euro ha creato entrate economiche e cultura, e nel Lazio che, con una legge del 2012, ha stanziato 15 milioni di euro ai fini di sviluppo e produzione cinematografica. Cerchiamo quindi un dialogo con la regione per dare risorse a questo mondo pieno di competenze e qualità”.
La situazione in Campania è allo stallo. Infatti a differenza delle altre regioni non si è munita di una Legge Quadro e non attribuisce fondi alla produzione del cinema dal 2009. Inoltre risultano stanziati 6 milioni di euro per la sola produzione audiovisiva con le delibere della Giunta Regionale n. 244/2013, che però non sono mai state rese fruibili e che si rischierà di perdere se non saranno messe a bando nell’immediato.
La conferenza prosegue con numerosi interventi e dibattiti sostenuti dalle più alte maestranze del cinema campano che hanno ribadito l’importanza di un comitato unito nel raggiungimento di questo obiettivo. Tra queste, quella del produttore cinematografico Nicola Giuliano che, nonostante si trovasse a Roma per motivi lavorativi, attraverso skype ha voluto dire la sua e quella di Maurizio Gemma, direttore della Film Commission Regione Campania, che sottolinea l’urgenza di creare un piano di interventi per rivalutare il territorio campano che da un punto di vista artistico, e non solo, è uno dei più ricchi d’Italia.
Dure le parole del regista di Bagnoli Jungle, Antonio Capuano, che invita alla “lotta e al casino” per destare la Regione all’ascolto. Anche il produttore di Teatri Uniti, Angelo Curti, propone una linea più interventista, con la chiusura in alcuni giorni stabiliti di determinate sale cinematografiche della zona. La questione non riguarda solo registi e produttori, bensì anche i centri di formazione e i suoi esponenti, tra cui: il professor Arturo Lando per il neonato Master in Cinema e Televisione dell’Università Suor Orsola Benincasa e il co-fondatore della scuola di cinema Pigrecoemme, Rosario Gallone, che chiama il pubblico a coltivare uno spirito critico sul cinema.
Compito affatto semplice dunque quello che si prospetta per il nuovo Comitato Legge Regionale Cinema in Campania; la speranza è che si possa riuscire ad ottenere i fondi regionali necessari per una più giusta ripartizione nell’ambito della produzione cinematografica.