E’ uscito nelle sale italiane Neve, l’ultimo film di Stefano Incerti assieme a Roberto De Francesco, l’attore protagonista e Dario Formisano, il produttore esecutivo, racconta questo nuovo appassionante lungometraggio.
Stefano Incerti come nasce l’idea di Neve?
Il mio progetto nasce ad ottobre dello scorso anno. Volevo lavorare a qualcosa di nuovo, qualcosa che non avevo mai girato. Così ho scritto questo thriller che è assolutamente lontano dai miei lavori abituali. Avevo già in mente gli attori: Roberto De Francesco e Esther Elisha. Non avrei ammesso variazioni su questo punto. Per me il cinema è fatto al 90% dagli attori. Non credo nei virtuosismi di macchina, ma nella geografia dei volti e nell’interpretazione delle emozioni. E credo anche nel cambiamento di genere. Mi piace cambiare film ogni volta che giro: l’esordiente che è in me non mi abbandona mai, anche a distanza di tanti anni.
Roberto De Francesco la storia di Neve sembra essere basata interamente sul tuo personaggio, è stato difficile per te interpretarlo?
Non credo che il film si basi interamente su di me. Ma credo invece che si basi sulla coppia: Esther e io. Il dialogo è quasi inesistente: la dimensione dell’incontro è fatta di sguardi e di interiorità. Questo film si prestava ad essere girato quasi come un documentario, ma non sono mancate prove a tavolino prima di ogni scena, come a teatro. Non ci sono effetti speciali. Il terzo protagonista è la neve. La neve aiutava sempre noi attori nella costruzione drammaturgica del film. E’ un elemento silenzioso ma ingombrante, direi necessario. Probabilmente senza la neve, il film e la mia interpretazione non avrebbero avuto molto senso.
Dario Formisano quanti soldi è costato il film? E’ stato difficile produrlo?
“Chiedere quanto costa un film indipendente, è come chiedere l’età ad una vecchia signora”, dico sempre. Scherzi a parte il film è costato meno di 500.000mila € che è la cifra che di solito, nelle produzioni con un budget normale, si spende solo per il catering. E’ stato girato in 3 settimane con una troupe di 15 persone, tra piccole cittadine abruzzesi e Napoli. Per quanto riguarda la distribuzione, grazie a Microcinema, siamo nelle sale italiane con venti copie per una settimana. Uscire nel periodo prenatalizio è una bella sfida, di solito ci relegano sempre nel periodo di maggio-giugno. Fare film controcorrente si paga: per esempio Stefano non ha percepito nulla e anzi ha investito qualcosa di suo, infatti è anche co-produttore. Le difficoltà sono notevoli, è chiaro. Ma la voglia di fare buon cinema, beh, quella rimane sempre.