“L’equilibrio” di Vincenzo Marra è un lungometraggio sul ruolo della Chiesa in rapporto alla malavita organizzata. Presentato alle Giornate degli Autori della Mostra del Cinema di Venezia 2017, ha ottenuto il Premio Lanterna Magica. Il film è la storia di don Giuseppe (Mimmo Borrelli) che, messo in crisi nella sua Fede, decide di tornare a Napoli. Qui dovrà sostituire don Antonio (Roberto Del Gaudio), stimato parroco di un quartiere nella periferia. Sin dall’inizio don Giuseppe dovrà far fronte a diverse difficoltà del territorio. Ma sarà soprattutto l’incontro con Assunta (Francesca Zazzera) ed il triste segreto che la donna si porta dentro a dargli il coraggio di lottare e di sfidare l’equilibrio che gli era stato raccomandato di mantenere.
Un equilibrio instabile tra: ideale e morale collettiva; fede e direttive della Chiesa; comunità e malavita organizzata. Equilibrio non come immobilità della massa ma come coesistenza e condivisione. Percepibile l’inesperienza di molti attori che per la prima volta appaiono sul grande schermo. Da sottolineare invece l’interpretazione di Mimmo Borrelli e di Roberto del Gaudio, che riescono a rendere in modo chiaro le contraddizioni interne alla Chiesa. Il film fa riflettere su quanto sia dura difendere la propria fede in una realtà già difficile da accettare di per sé. A proiezione conclusa, lo spettatore può solo chiedersi:” Io cosa avrei fatto al suo posto?”.
“Equilibrio nasce dal sogno di realizzare, tramite un discorso metaforico, il cammino di Cristo nella vita metropolitana moderna “dice Vincenzo Marra. Già noto per “La prima luce” e “Vento di terra”, il regista regala forse il suo miglior film. Con la sua regia tagliente e ricca di simbolismi, Marra riesce a rendere molto verosimile la realtà circostante senza cadere nel banale o nel ridondante. “Equilibrio”, oltre ad essere film-denuncia, fa capire che spesso per ottenere un cambiamento bisogna partire dal piccolo, anche da un semplice campo di calcio. “Napoli -conclude il regista- è un luogo con un’anima molto forte. Abbiamo cacciato i nazisti anche con le pietre tirate dai bambini. Mi piacerebbe che tutti lo ricordassero, siamo un popolo”.
Giulia Fornaro