È stato presentato al museo Pan il docufilm cortometraggio “In the mood for Napoli” di Piero Oronzo e Samira Hajjat, prodotto dal Master in Cinema e Televisione nel corso dell’edizione 2017/18. Atmosfere metropolitane e multiculturalismo si fondono fin da subito nell’esibizione degli Spanteca, gruppo cosmopolita, a metà strada tra Napoli e la Grecia più profonda, che del corto ha firmato la colonna sonora. Ed è proprio il cosmopolitismo il tema al centro degli interventi che si sono susseguiti in seguito alla visione del docufilm. Storia di una ragazza realmente esistente che ha lasciato la Germania per venire a vivere a Napoli, “In the mood for Napoli” descrive appunto un’idea di identità cittadina “aperta” verso l’incontro con l’Altro, incontro che anzi è una condizione essenziale d’identità e un’opportunità imperdibile di arricchimento.
E Napoli è da sempre città di flussi e di scambi all’insegna della pluralità e della differenza, come ha sottolineato l’Assessore alla cultura e al turismo Nino Daniele: “Il cosmopolitismo è uno dei tratti fondamentali della cultura di Napoli, che è sempre stata capace di parlare al mondo tanto nei momenti più alti quanto in quelli più difficili”. Negli ultimi anni questa natura cosmopolita della città sta emergendo sempre più: “i visitatori della nostra città – continua Daniele – sono soprattutto giovani europei che vogliono incontrare e ‘vivere’ questa città, che è contraddistinta da fermento e creatività. Napoli è una città aperta, non blindata, in cui la diversità non è vista come un rischio”.
Una cità che anzi fa della diversità una risorsa e un’energia positiva, come testimonia Pierre Preira. Prova vivente di una compartecipazione di tutti, migranti e non, alla città, senegalese che vive a Napoli da diciannove anni e che dirige il “Migrant Tour”, Preira anima un gruppo di migranti che fa da guida a turisti e napoletani stessi attraverso luoghi poco visitati di Napoli, dalle moschee ai negozi poco visibili, dai ristoranti etnici al mercato: “Mettere le persone in contatto – dice – conoscersi, questa è la bellezza dell’iniziativa che portiamo avanti. Solo conoscendoci possiamo costruire questa città”.
Per Arturo Lando, coordinatore del Master in Cinema e Tv, Napoli è strutturalmente luogo di dialogo e di confine e questa è la sua risorsa principale: “Napoli è una città di confine tra il mondo occidentale, progredito e produttivo, e il Sud del mondo, e questo consente ai registi napoletani di essere da una parte in contatto con i mezzi di produzione e di comunicazione, ad esempio romani, e dall’altra di trarre energia dall’altra metà del cielo, il Sud disagiato, e dunque la stessa parte disagiata che alberga in ognuno di noi, rendendoci proprio per questo esseri umani”.
Edoardo Esposito