Gli appassionati di cinema e di fotografia saranno sicuramente appagati recandosi all’Istituto francese Grenoble di via Crispi, dove si sta svolgendo la prima edizione del City film festival di Napoli. Oltre ad un’ampia programmazione di film proposti al pubblico, molti dei quali incentrati sulla città e sui diversi incontri con registi nazionali ed internazionali, è stata allestita una particolarissima mostra fotografica a cura di Gaia Salvatori, docente di storia dell’arte contemporanea presso la Seconda Università degli Studi di Napoli .
Le fotografie con cui il pubblico si trova a confrontarsi sono state selezionate dal fondo di lastre stereoscopiche realizzate dal medico-fotografo dilettante, francese di nascita e napoletano d’adozione, Pier Luigi Pretti (1868-1934). Quello che contraddistingue questa mostra dalle altre è la possibilità, per i visitatori, di utilizzare Oculus Rift: particolarissimo strumento tecnologico proveniente dall’Olanda. Apparentemente simile a un binocolo elettronico, questo straordinario apparecchio una volta indossato consente di osservare le varie immagini in maniera tridimensionale; esso è infatti collegato ad un mouse che consente al visitatore di regolare il livello di tridimensionalità dell’immagine arrivando fino a sentirsi parte della stessa.
«Questo strumento così rivoluzionario – spiega Gaia Salvatori – dovrebbe arrivare ufficialmente in Italia nel 2016. Non si esclude che Oculus nel giro di pochi anni possa sostituire, all’interno dei cinema, i comuni occhialetti utilizzati per la visione dei film in 3D.
Gli spettatori, recandosi al cinema, godrebbero così di immagini e sensazioni davvero uniche e inoltre potrebbe anche essere un’ottima opportunità per incrementare la quantità di pubblico nelle sale italiane». Inoltre, nei giorni del festival sarà possibile venire a contatto con il mondo in stereoscopia di Pier Luigi Pretti anche visitando la casa-museo di Casa Matania che ospita il suo archivio. Saranno messi in mostra attrezzi e apparecchi fotografici, esemplari di lastre stereoscopiche in originale e i quaderni/inventario in cui il fotografo stesso scrupolosamente trascrisse i titoli e, quasi sempre, le date delle foto scattate.
Per saperne di più: www.cityfilmfestival.org/it/fotografia/pretti.html