A Milano è ormai tempo del Festival del Documentario Visioni dal mondo – Immagini dalla realtà, la rassegna dedicata alla conoscenza, alla cultura e alla popolarità del genere documentario con un focus particolare su storie contemporanee e sulla nuova produzione italiana. E per questa prima edizione, che si svolgerà dall’11 al prossimo 13 dicembre all’Unicredit Pavilion di piazza Gae Aulenti, nel cuore moderno del quartiere Isola di Milano, l’Italia porta tra gli altri, in anteprima assoluta, Esuli, trilogia di documentari dedicati ai rifugiati e diretta da Barbara Cupisti.
Questo progetto filmico, presentato nella sezione Fuori Concorso del festival – è prodotta da Clipper Media e RAI CINEMA – e nelle parole degli stessi produttori, “vuole approfondire le storie di chi vive lontano dal proprio paese di origine, spesso in situazioni di precarietà abitativa, sanitaria, lavorativa, economica, sociale ed educativa”.
Esuli si sviluppa in tre documentari, ciascuno di un’ora circa, che indagano le “ragioni dell’esilio” nel mondo di oggi.
Il primo documentario, Esuli – Le guerre, realizzato con il patrocino dell’Alto Commissariato delle Nazione Unite per i Rifugiati (UNHCR), è dedicato ai profughi di guerra ed è stato realizzato in Turchia e Giordania tra i profughi siriani e palestinesi e in Kenya tra i profughi somali.
Il secondo film, Esuli – Tibet, si concentra sulle storie di esodo di coloro che sono stati costretti ad allontanarsi dal proprio Paese a causa di persecuzioni di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale od opinione politica. In particolare, il documentario narra la vicenda dei profughi tibetani ed è stato realizzato in India, sede del Parlamento tibetano in esilio.
Il terzo segmento invece, Esuli – L’ambiente, realizzato con il patrocino di Amnesty International, è dedicato ai “rifugiati ambientali” e agli esuli da “conflitti ambientali”, quelle nuove situazioni in cui il degrado ambientale, la scarsità di risorse, l’inquinamento, i disastri naturali e la desertificazione incombente hanno determinato, per centinaia di comunità sparse nel mondo, l’impossibilità di garantirsi mezzi di sostentamento nei propri territori.
I paesi coinvolti in questa ultima parte del trittico sono Brasile e Usa, i due giganti di Nord e Sudamerica maggiormente alle prese con le conseguenze tremende dell’effetto serra e della deforestazione incessante in Amazzonia.
La mission dichiarata del Festival è chiara, ed è quella di utilizzare il documentario come mezzo di espressione ideale per raccontare il mondo di oggi, le sfide globali che ci attendono, le tragedie che attanagliano l’umanità nel Terzo Millennio, guardando allo stesso tempo anche a storie di speranza e a una narrazione originale che racconti e interpreti la Storia prima di pagarne il conto.