“Erano anni che non venivo a Napoli e devo dire che ho ritrovato una città vivace e ricca dal punto di vista culturale, soprattutto per la qualità dei corti di giovani registi esordienti”. Sergio Castellitto non ha dubbi sui lavori presentati all’ultimo Festival ‘O Curt e, da presidente di giuria nonché ospite d’onore della kermesse napoletana, giunta ormai alla 15 edizione, il suo giudizio non può che suonare come un plauso al “clima artistico fertile che si è instaurato in città, anche alla luce dell’ultimo premio Oscar italiano, Paolo Sorrentino”.
“Il cortometraggio è da sempre una straordinaria palestra per giovani autori, in cui mettere alla prova il proprio talento, l’estro e le intenzioni drammaturgiche insite nel lavoro di montaggio e scrittura”, ribadisce Castellitto, ricordando come da “un buon corto possa nascere o continuare un altrettanto buon film”.
Quello che ha percepito l’attore romano è una maggiore attenzione alla drammaturgia nelle opere presentate in concorso rispetto alla selezione generale italiana e in particolare rispetto a quella estera.
“Ma l’aspetto più importante è – sottolinea l’artista – la presenza, di molti fili conduttori nelle storie proposte e della giusta intuizione di sfuggire ai soliti cliché della città cartolina. Napoli è una città troppo complessa e importante per essere semplificata”.
Sergio Castellitto ha incrociato spesso il capoluogo partenopeo nel corso della sua carriera, girando film e serie tv Rai e Mediaset come, solo per citarne alcuni, ‘O professore e Padre Pio.
“La fatica del cinema – prosegue Castellitto – viene sempre ripagata dal privilegio di poter sperimentare ogni giorno dietro e davanti alla macchina da presa o con le parole scritte, il potere della fantasia e dell’immaginazione; gli inglesi usano il verbo to play e i francesi jouer in ambito cinematografico, ed entrambi infatti esprimono non a caso l’idea di “gioco” in questo settore”.
“Era da tanto – conclude il regista romano – che mancavo da Napoli e devo dire che per me si tratta di un gradito ritorno perché questa città mi regala sempre una ventata di aria fresca e di grande energia artistica”.