Ambientato nella periferia di Roma, il film racconta di un mendicante privo di gambe, chiamato “Il Papero” (Claudio Santamaria), che decide, attraverso l’aiuto dei suoi complici, di rapinare una ruttianca ai danni di un boss mafioso. I compagni d’avventura sono: la moglie senza braccia, soprannominata “Ballerina” (Sara Serraiocco), un tossico rastaman, detto il “Il Merda” (Marco D’Amore) e un nano rapper il cui nome d’arte è Plissé. Insieme cercheranno di portare a compimento tale colpo nella speranza di dare una svolta alla propria vita. Peccato però, che dopo la rapina le cose si complicano tra liti e tradimenti, ma non solo.

coverlg_home1Il regista Cosimo Gomez, dopo anni di scenografia e di partecipazione sul set, debutta con il suo primo film. Egli infatti, dopo oltre un anno di collaborazione sul film Pinocchio di Benigni, spinto dall’incoraggiamento del suo maestro Danilo Donati, ha iniziato a firmare in prima persona la scenografia di lungometraggi e soprattutto di fiction come La Bella e la Bestia e Maria di Nazaret. Anni di set gli hanno permesso poi di aprire nuovi orizzonti, riuscendo  presentare il suo film alla Mostra del Cinema di Venezia e vincendo il Premio Solinas per la sceneggiatura. Gomez cerca di far divertire il pubblico attraverso un approccio sfrontato e originale, distaccandosi da ogni abitudine cinematografica. Il regista infatti, insieme ai suoi attori si lancia in un’impresa coraggiosa e stravagante, riuscendo a trasformare i suoi protagonisti in simpatici antieroi.

Brutti e Cattivi può assumere anche il genere di dark comedy. Proprio perché presenta umorismo nero, scene di splatter e tematiche come mafia e prostituzione. Gomez però, ci tiene a precisare che non ha alcuna intenzione di deridere la disabilità dei protagonisti, anzi, egli cerca di ribadire che al mondo le persone sono tutte diverse tra loro, ciascuna con le sue particolarità e che dunque, tutti possono porsi degli obiettivi da raggiungere. E’ proprio attraverso la tematica della diversità che si fonda il film, criticando in particolar modo i pregiudizi che circondano l’umanità.

Francesco Paolo Magliacane