E’ ufficialmente partita l’VIII edizione del festival del Cinema dei Diritti Umani: un’occasione importante per poter visionare film di qualità, dalla distribuzione difficile, e per confrontarsi con attivisti di calibro mondiale impegnati in battaglie sociali. A partire da ieri, ogni sera dalle 20 presso il teatro dell’Accademia di Belle Arti è dato spazio alle proiezioni di due lungometraggi e tre corti. Tutti i titoli in programma sono replicati il pomeriggio del giorno seguente allo Slash Art/Music in via Bellini 45 dalle 16.30 alle 19.00.

La serata di apertura ha proposto come primo film My father’s land di Miquel Galofre, storia toccante incentrata sul tema dell’immigrazione.Si vedono i volti e si ascoltano le voci di tanti haitiani costretti ad  abbandonare il luogo natio per trasferirsi alle Bahamas,una terra che però non li ha accolti nel migliore dei modi. Il nome della pellicola è collegato al soggetto protagonista che dopo tanti anni ritorna nel suo paese, Haiti, per riabbracciare l’anziano padre.

A cui è seguito il film spagnolo Captive Story di Sergio Garcia Locatelli, una vera e propria inchiesta giornalistica sugli abusi commessi dalle autorità di pubblica sicurezza spagnola nei confronti di tanti immigrati africani alla ricerca di fortuna nella penisola iberica.

Se i lungometraggi della prima serata trattano il tema dell’immigrazione i corti danno invece spazio al contrasto tra la sensibilità del bambino e la razionalità, o forse aridità, dell’adulto.

In The Chicken di Francois Morriset, che è quasi un mediometraggio,siamo in un contesto di guerra e la fame regna sovrana. Ad una famiglia viene regalato un pollo,che sarà probabilmente il loro unico pasto di giornata; una bambina,la piccola della famiglia, farà di tutto pur di liberare l’animale. Selfie di Ali Erfan Farhadi e Dogwood di Hasan Guduz, i quali possono considerarsi dei supercorti, invece non danno spazio alle parole ma preferiscono far raccontare alle brevi immagini la delicatezza dei sentimenti dei bambini.

Se la prima giornata di Festival è stata così interessante e variegata non saranno da meno gli appuntamenti dei prossimi giorni che vedranno protagonisti nuovi film, registi, autori e giornalisti internazionali per sensibilizzare il pubblico sul tema dei diritti umani troppo spesso violati.