“Scrivere un servizio televisivo significa mettere in risalto soprattutto una singola idea, chiara e precisa”. Così la ‘iena’ Sabrina Nobile, si presenta al Master in Cinema e Televisione del Suor Orsola Benincasa di Napoli. Conduttrice di molte emittenti televisive, dal 2001 lavora per Mediaset ed è una celebre inviata del programma ‘Le Iene’. Ora è al Master per visionare lavori d’inchiesta sviluppati dagli allievi secondo il genere dell’“infotainment”, che tiene conto degli aspetti giornalistici di una notizia, ma anche dei lati divertenti da offrire al pubblico. “Anche se ci si ispira alle ‘Iene’ – spiega la conduttrice – non occorre usare toni troppo aggressivi per raccontare determinati episodi, basta semplicemente essere diretti. Non c’è bisogno nemmeno di alzare la voce”.
I consigli di Sabrina Nobile riguardano anche le immagini: “E’ molto importante saper alternare bene le inquadrature. Rimanere per molti secondi sulla stessa figura o sugli stessi soggetti può risultare noioso per lo spettatore. Ecco perché la creatività è sempre la materia prima”. La lunghezza dei servizi? “Cercate di essere precisi in ciò che raccontate, ma non dilungatevi troppo. L’attenzione televisiva oggi è molto superficiale. Le regole principali sono la chiarezza e la sintesi”. Altri suggerimenti utili per ‘Iene’ o semplicemente giovani cronisti alle prime armi? “Ricordatevi di avere sempre un’idea dettagliata intorno alla quale ruoterà tutto il servizio giornalistico. Prima di agire bisogna sapere già cosa girare e chi intervistare per trasmettere allo spettatore quell’idea centrale. Andate anche oltre il singolo soggetto, esplorate. Cercate di non essere sempre in scena, date spazio anche agli altri. State attenti anche a ciò che mandate in onda: se vi muovete con troppa leggerezza potreste infatti rovinare per sempre l’immagine pubblica di qualcuno”.
E’ difficile il suo lavoro? “Abbastanza – spiega la Nobile – ma la passione mi spinge sempre ad andare avanti. Quando sono entrata a ‘Le Iene’ i direttori mi riempivano di critiche, mi massacravano. Questo però mi ha insegnato a non mollare mai, a non accontentarmi. È importante darsi sempre nuovi obiettivi. E anche fare tesoro delle critiche che si ricevono”.
Francesco Paolo Magliacane