“L’ordine è la caratteristica fondamentale che contraddistingue un buon montatore”. A presentare così il filmmaker è Giuliano Caprara, alla sua prima lezione del nuovo anno accademico presso il Master in Cinema e Televisione dell’Università Suor Orsola Benincasa. Montatore di documentari, autore di videoclip e di video virali, specializzato negli audiovisivi per i broadcaster televisivi e per i magazine online, Caprara trasmette ai suoi allievi i trucchi del mestiere. “Il montaggio – spiega – serve a dare ordine al caos generato durante le riprese. La seconda regola? È essenziale avere una buona conoscenza dei formati. Sono infatti innumerevoli gli standard di trasmissione oggi in circolazione”.
Lavorare nel mondo del montaggio richiede molta pazienza e precisione. “Così come per il musicista sono importanti le note, per un montatore sono fondamentali i frame, cioè i singoli fotogrammi. Bisogna avere attenzione maniacale per ognuno di essi. Incollare due o più inquadrature può sembrare infatti semplice, ma nel corso degli anni si sono sviluppate molte regole e teorie che hanno cambiato il modo di fare montaggio”. Ciò ha permesso a questa disciplina di evolversi attraverso sperimentazioni sempre più ardite. “Con il digitale – continua il filmmaker – si perde la possibilità di toccare a mano la pellicola, ma allo stesso tempo c’è un vantaggio economico e stilistico”.
Ma quali sono i software di montaggio più all’avanguardia? “Un buon montatore – spiega Caprara – può fare cose interessanti con qualsiasi software”. E come si manifesta la creatività nel montaggio? “Attraverso il lavoro di gruppo. È l’unica via per ottenere uno sguardo più ampio sui progetti ai quali lavoriamo”.
Francesco Paolo Magliacane