“Ammore e malavita” è un vero musical diretto dai fratelli Manetti, già provenienti dall’esperienza tutta napoletana – nonché musicale – di “Song ’e Napule”. Presentato alla recente Mostra del Cinema di Venezia, il film ha ottenuto ottimi consensi dalla critica: attraversa i più svariati stereotipi e cliché partenopei (dalla sceneggiata napoletana alla “pericolosa” Scampia) e racconta le vicende del killer Ciro (Giampaolo Morelli), di don Vincenzo e sua moglie Maria (Carlo Buccirosso e Claudia Gerini) e dell’infermiera Fatima (Serena Rossi). Dopo essere sopravvissuto a un agguato, don Vincenzo decide di inscenare la propria morte, ma Fatima vede qualcosa che non doveva vedere, ed è dato proprio a Ciro l’incarico di sbarazzarsi di lei. Ma quando i due si trovano faccia a faccia, si accorgono di un fatto sconvolgente che qui non diremo per non rivelare troppo.
«Napoli non è solo la città cupa e disperata che si racconta ultimamente al cinema o in tv», affermano i Manetti bros. E “Ammore e malavita” non è il solito crime-noir che siamo abituati a vedere: il film affronta temi profondi ed importanti che non diventano mai pesanti, grazie alla presenza di canzoni neomelodiche (ma si passa anche per la disco e per la sceneggiata del tempo che fu grazie a Pino Mauro in persona), canzoni che catturano da subito l’attenzione del pubblico, divertendo senza mezze misure. Il cast, con una recitazione al tempo stesso intensa e leggera, fa la parte del leone: una menzione particolare per Claudia Gerini, che recita e canta in napoletano come se lo facesse da sempre: «Ma mio nonno era napoletano – spiega l’attrice – quindi un po’ ce l’ho nel sangue. Poi Carlo Buccirosso ci ha messo del suo, è stato il mio coach.».
Napoli è così, per la seconda volta, protagonista del cinema dei fratelli Manetti «L’idea ci è venuta proprio durante le riprese del film “Song ‘e Napule” quando un personaggio dice “Parigi ha la Tour Eiffel, Roma il Colosseo, Napoli ha le Vele di Scampia”». Esagerato dire che “Ammore e malavita” sia la risposta italiana a “La la land”? Forse sì ma, in fatto di originalità, questo musical ha ben pochi rivali. Ed è una nuova prova, assai ben visibile, che il cinema italiano è ormai in piena rinascita.
Valentina Visconti