“Tempo fa invitai il rettore Lucio D’Alessandro a considerare la possibilità di un percorso universitario che si interessasse, da vicino, della comunicazione televisiva. Nessuno dei miei amici avrebbe tuttavia scommesso un centesimo sulla fattibilità della cosa”. È questo uno dei ricordi di Antonio Frascadore, che interviene – in veste di rappresentante degli studenti – durante la cerimonia d’inizio anno accademico all’Università Suor Orsola Benincasa. Il riferimento è alle discussioni preliminari che avrebbero portato, nel 2015, alla fondazione del Master in cinema e televisione dell’ateneo. Alunno d’eccezione nella Scuola di giornalismo, l’oggi trentacinquenne ha preso un impegno come docente proprio per quel Master da lui caldeggiato. “Fui sorpreso – prosegue, ricordando ancora il passato – quando mi giunse risposta dall’Università: citavano l’esistenza di un progetto piuttosto simile al mio. Il rettore valutò le mie idee al riguardo e, due anni dopo, eccoci qui. Credo che il Master in cinema e televisione costituisca il fiore all’occhiello della nostra offerta”.
Alcuni minuti prima, Frascadore ricordava al pubblico come avesse dovuto “riflettere attentamente” sull’impostazione da dare al suo discorso d’accoglienza. “Sono giunto alla conclusione – chiariva poco dopo – che sarebbe bastato ricordare il mio vissuto, dato che le radici della mia intera carriera professionale affondano qui”. Per poi esordire così: “mi presento, sono un giornalista, un autore televisivo e un insegnante e l’Università Suor Orsola ha contribuito in maniera fondamentale affinché raggiungessi di tali obiettivi”. Un curriculum, per il docente, scandito da collaborazioni prestigiose (Sky, La7, Rai, Mediaset) e preceduto da un regolare master di I livello conseguito proprio all’interno dell’ateneo. “Sono stati due anni intensi – precisa Frascadore – in cui il nostro gruppo non si è limitato all’acquisizione passiva di nozioni accademiche; abbiamo avuto modo di rielaborare la materia di studio e sperimentare insieme a diversi professionisti del settore, lavorando sul campo”.
Il discorso si è spostato sugli obiettivi dell’ente universitario: “Trovo – prosegue Frascadore – che il grande pregio di questa Università sia il proposito di creare percorsi concreti al di là delle mura dell’istituto. Da masterista mi è stata offerta una rete di contatti indispensabile, a garanzia di possibilità lavorative concrete. Questo è un ateneo che sa guardare lontano”.
di Francesco Paolo De Angelis