I ragazzi del Master in Cinema e Televisione girano una scena tratta dalla fiction “Un Posto al sole”, scherzosamente ribattezzata per l’occasione “Un posto al SOB”, insieme a Massimiliano Papi, regista e docente presso MCT.
Silenzio. Motore partito. Azione.
Lui dà un’occhiata all’orologio poi, impaziente, controlla il cellulare. Alza lo sguardo, la scorge, le corre incontro. “Ciao amore”. “Smettila. Sono venuta per dirti di lasciarmi in pace, non voglio vederti mai più”.
La scena è ricca di pathos: Chiara decide di lasciare Nunzio dopo aver scoperto una verità molto scomoda che il ragazzo le aveva tenuto nascosta.
Tutto concorre alla narrazione, il modo di tenersi per mano, un fermaglio nei capelli, l’espressione del viso, sono tutti preziosi dettagli che donano credibilità alla scena.
“Ogni particolare va tenuto sotto controllo. L’operatore deve stare attento all’ambiente, chi sta in cuffia deve dare un’occhiata al monitor e una al campo. Deve esserci comunicazione tra regista, operatore, segretaria di edizione e attori” ricorda Massimiliano Papi agli allievi del Master. “Riflettete su ogni inquadratura, prendete le misure, pensate già anche a dopo, a quando metterete insieme il girato. Giocate con la camera e usate il meno possibile lo zoom”.
Suggerimenti che i discenti cercano di mettere subito in pratica, provando le diverse panoramiche, le inquadrature che possono funzionare meglio, le focali, i limiti di campo. Il docente si muove in maniera rassicurante e paziente tra i ragazzi: è un set vero a tutti gli effetti, una vera e propria mattinata di lavoro e si finisce, inevitabilmente, con lo sforare i tempi, perché non si può chiudere finchè non si porta a casa il girato.
E finalmente, alle 14, superando abbondantemente l’ora di pranzo, la scena è pronta per essere montata.