Sabrina Nobile e Alessandra Frigo, rispettivamente inviata e autrice del programma Le Iene, tornano al Master di Cinema e Televisione dell’Università Suor Orsola Benincasa per guidare gli allievi alla realizzazione pratica di un servizio giornalistico.
Alla base del processo realizzativo del servizio c’è ovviamente la ricerca della “notizia”, momento mai banale e quasi mai immediato, come sottolineano entrambe le docenti. Spesso, infatti, si parte da un’intuizione, da un problema di quartiere o di uno scandalo che va approfondito, ed è fondamentale documentarsi, contestualizzare il problema, ragionare leggi alla mano e studiare le vicende pregresse.
“Prima di tutto dovete consultare un esperto super partes”, consiglia Alessandra Frigo: un ingegnere, un avvocato, un conoscitore di europrogettazione a seconda del caso, sono preziosi alleati per poter raccogliere le giuste informazioni e comprendere la dinamica dei fatti. Dalla raccolta e dallo studio dei dati si deve procedere poi alla ricerca dei responsabili, ovvero i referenti del progetto, dell’Ufficio o dell’Ente, per andare spediti all’individuazione della causa del problema.
“Solo così, prosegue la Nobile, si è pronti “all’intervista col nemico”, ovvero l’incontro con le personalità interessanti per il nostro servizio. Il quadro deve esserci chiaro, non possiamo arrivare lì e non sapere cosa chiedere, o scoprire che abbiamo un’informazione errata. Dobbiamo avere tutto nella nostra testa, essere davvero preparati sull’argomento, e soprattutto, non dobbiamo innamorarci della nostra idea: se nel corso dell’intervista o della raccolta dei dati ci accorgiamo che le cose non sono come ci sembravano, dobbiamo essere pronti a cambiare punti di vista. Non deve essere la vostra opinione a guidarvi, ma la ricerca della verità. Siate aperti e lasciate che le informazioni emergano e vi indichino la strada”.
“Non deve sentirsi la vostra opinione, raccomanda la Frigo, se siete contro una cosa non deve essere manifesta. Se è davvero brutta o sbagliata questo deve emergere dal servizio naturalmente, non dalla vostra visione e ricordate: quando dovete intervistare qualcuno, siate sempre gentili, ma cercate un approccio diretto; sorprendeteli dal vivo, evitate di avvisare con anticipo su cosa andrete a intervistarli, perché potrebbero ovviamente prepararsi delle risposte. Interagite con lui in maniera viva, siateci nel servizio, metteteci la vostra personalità. E cercate di strappargli una promessa su cosa farà per risolvere il problema” e se scappa? Beh inseguitelo…
Con materiale e canovaccio alla mano, è poi possibile procedere alla costruzione vera e propria del servizio: “spesso in post produzione può capitare che manchino dei pezzi di riprese quindi, spiega l’autrice Mediaset, attenzione al girato, cercate di lavorare con almeno due camere, una per le inquadrature generali ed un’altra per i particolari, i primi piani e gli imprevisti. Non affollate il servizio di dati che possono risultare non comprensibili. Bastano pochi fattori numerici, le informazioni devono essere sintetiche, precise ed efficaci. Siate creativi nel risolvere i problemi che possono presentarsi, e individuate il giusto tono per il servizio: leggero o drammatico? Spiritoso o giornalistico? Inoltre è fondamentale alternare parole ad immagini e cercate di essere di essere interessanti e di mantenere alta l’attenzione per tutta la durata del servizio che, di norma, non supera i dieci minuti”.
La lezione tenuta dall’autrice e dall’inviata de Le Iene è stata molto importante per far comprendere ai ragazzi del master (futuri autori, registi e montatori), quanto dietro ad un servizio giornalistico anche breve ci sia in realtà una macchina di lavoro complesso e talvolta impervio; è per questo dunque che il leitmotiv di chi vuol fare questo lavoro deve essere passione, sperimentazione, divertimento nello svolgere il proprio lavoro e non temere talvolta di poter anche sbagliare: l’importante, conclude Sabrina Nobile, è che il prodotto finale sia frutto di uno lavoro di ricerca della verità e della chiarezza”.