Durante l’evento di presentazione del Master di cinema e televisione del Suor Orsola Benincasa è intervenuto Gabriele Del Grande, regista e ideatore di Io sto con la sposa, il documentario denuncia che è stato il lungometraggio rivelazione del 2014. Del Grande, in collegamento su skype, ha spiegato come è stato girare questo film e quali sono state le difficoltà incontrate sul set durante quattro giorni di viaggio da Milano a Stoccolma.
La trama – Ventitré ragazzi e ragazze, italiani, siriani e palestinesi, inscenano un corteo nuziale che da Milano arriva a Stoccolma dopo ben quattro giorni di viaggio. Il corteo percorre, infatti, tremila chilometri per portare fino in Svezia cinque palestinesi e siriani, fuggiti dalla guerra e sbarcati a Lampedusa due settimane prima, violando la legge sull’immigrazione. Il matrimonio è finto ma l’intero viaggio è stato filmato realmente da una troupe alla cui guida c’erano gli sceneggiatori e registi Gabriele Del Grande, Antonio Augugliaro e Khaled Soliman Al Nassiry che ne sono anche stati gli ideatori.
Il crowdfunding - Il progetto è stato definito visionario soprattutto perché una delle più grandi fonti di finanziamento è stato il crowdfunding, che ha permesso di far fronte alle spese di postproduzione, distribuzione e farlo quindi arrivare a Venezia. Infatti, Io sto con la sposa è considerato il progetto di crowdfunding più grande mai realizzato in Italia per un documentario. La possibilità offerta ai contribuenti delle rete è stata quella di finanziare il documentario con un contributo minimo di 2€ fino a 1000€. In cambio, a seconda della cifra versata, si potevano ricevere magliette, cartoline, dvd, proiezioni con i registi, fino all’album di matrimonio con tutte le foto e gli autografi.
Gli autori – Gabriele Del Grande, Antonio Augugliaro e Khaled Soliman Al Nassiry sono gli ideatori, nonché registi e sceneggiatori che hanno dato vita a questo documentario da loro stessi definito visionario. “Chi meglio di una sposa potrà cambiare la nostra estetica della frontiera? E trasformare i mostri delle nostre paure negli eroi dei nostri sogni, il brutto in bello, e i numeri in nomi propri”, scrivono gli autori sulla pagina ufficiale Facebook del film.
Il tema dei rifugiati – Il viaggio verso la Svezia, unico paese europeo che dal settembre 2013 concede il diritto di residenza a tutti i siriani che domandano asilo, si rivela un viaggio carico di emozioni e mostra un’Europa sconosciuta, che supera le barriere politiche, goliardica, empatica e propositiva che riesce a superare le leggi non sempre giuste e i controlli intransigenti. Tasneem e i suoi finti invitati festosi riescono, infatti, a superare i controlli europei e raccontano chi è veramente un rifugiato e la drammatica realtà che sfugge a molti e cioè che nessuno mai sceglie di esserlo. E’ proprio il dilemma tra due o più alternative ugualmente indesiderabili che rappresenta a pieno lo stato del profugo.
I premi - Il film-denuncia ha riscosso moltissimo successo ottenendo la nomination come ‘Miglior documentario di lungometraggio’ al David di Donatello 2015, la segnalazione speciale come ‘Migliore docu-film’ ai Nastri d’argento 2015 ed infine ha ricevuto la nomination per la ‘Miglior musica’ ai Globi d’oro 2015.