“Chi studia un’arte e un mezzo d’espressione come il cinema ha il privilegio e anche il dovere di nutrire la propria curiosità”. A parlare è Gianfranco Pannone, uno dei più importanti registi documentaristi italiani (“Il sol dell’avvenire”, “Ebrei a Roma”, “Sul vulcano”). Pannone è docente del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e conduce il Laboratorio permanente di Regia del Master in Cinema e Televisione dell’Università Suor Orsola Benincasa. Nella prima lezione della III edizione del Master il regista parla innanzitutto di come rapportarsi con le proprie competenze. “Dovete avere una cultura ad ampio raggio – afferma – che comprenda più forme d’arte, dunque letteratura, musica, cinema, e altro ancora”. Il master d’altra parte crea un dialogo tra televisione e cinema, due mezzi e linguaggi che – se si pensa alle serie tv contemporanee – spesso confluiscono.
Lo stesso Pannone lavora sia in ambito televisivo sia cinematografico, per quanto si riconosca di più nel cinema. “I percorsi – dice – non sono mai lineari o assoluti. Approfittate di questo master per provare cibi diversi e capire cosa volete fare”. Oltre a fornire tecniche, il regista e i coach suoi collaboratori, Sergio Scoppetta e Mario Sposito, vogliono far entrare gli allievi sempre più in contatto con la realtà attraverso quelle stesse tecniche. “D’altra parte – come spiega Pannone – Orson Welles aveva ragione: le tecniche e la sintassi del cinema si imparano in tre ore, mentre il vero problema è come applicarle”.
Di contatto con la realtà gli allievi delle passate edizioni del Master ne hanno avuto eccome. C’è chi sta facendo assistentato con Paolo Sorrentino e chi ha lavorato di recente sul set con Mario Martone. Lo stesso direttore del master, Nicola Giuliano, è il produttore di tutti i film di Sorrentino – vincitore quindi dell’Oscar per “La grande bellezza” – e crede nei nuovi talenti tenendo sempre d’occhio gli allievi del Master (due di loro stanno ad esempio lavorando per il settore Tv della sua casa di produzione, la Indigo Film).
Con Pannone tutti gli allievi del Corso percorreranno le tappe della realizzazione di un lavoro audiovisivo e sperimenteranno autonomamente le tecniche apprese. “Sono contro i docenti ‘chioccia’, quelli che vogliono modellare gli allievi a propria immagine e somiglianza – spiega il conduttore del Laboratorio –. Nel rispetto del percorso di ogni allievo, fornirò strumenti e provocazioni che vi stimoleranno a trovare sempre nuove soluzioni. Inoltre vi mostreremo numerose strade professionali e numerosi percorsi tecnici. Starà a voi allievi scegliere il vostro percorso personale durante i circa otto mesi durante i quali lavoreremo insieme nel centro di produzione cinetelevisivo dell’Università Suor Orsola”.
Giulia Fornaro